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Da VERONA
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Ostruzionismo burocratico
Qualche giorno fa il nostro Paolo Motta mi ha fatto notare che, a seguito del decreto legislativo n. 204 del 2010 (quello, per capirci, che ha recepito la modifica del 2008 alla direttiva UE, dichiarando fra l'altro che i caricatori non sono parti essenziali di armi), il legislatore ha abolito l'obbligo della denuncia per le armi bianche e per quelle antiche. L'interpretazione letterale della norma porta inequivocabilmente a questa conclusione, suffragata anche dall'autorevole giurista Edoardo Mori che sul suo sito web fornisce ampie spiegazioni al riguardo. La realtà delle cose è però ben diversa: il ministero dell'Interno non ha mai chiarito come intenda fare applicare questa legge e tutto continua come prima. Il lettore Angelo Meriggi ci scrive: “il prossimo 14 giugno scadrà il mio porto d'armi e il mio compleanno cade il 14 febbraio. Ho sentito dire che con il prossimo rinnovo la scadenza dovrebbe essere il 14/02/2023. Se è vero potete dirmi in base a quale legge? Perché non tutte le Questure e le Stazioni dei Carabinieri applicano la norma?”. Già, perché non tutti i soggetti preposti al rilascio delle licenze di porto d'armi applicano il decreto-legge n. 5 del 2012? D'accordo che il rinnovo di certi porto d'armi è legato al versamento di una tassa annuale e il prolungamento della sua durata porterebbe a uno sfalsamento fra l'aspetto fiscale e quello amministrativo, ma perché qualcuno si prende la briga di risolvere il problema e qualcun altro no? Questi potrebbero essere alcuni utili spunti su cui il Viminale dovrebbe ragionare quando si tratta di armi, al fine di garantire lo stato di diritto. È giusto che l'autorità sia perfettamente a conoscenza delle armi detenute dai cittadini (parliamo delle armi detenute legittimamente, perché quelle clandestine per definizione sfuggono a qualsiasi controllo): perché allora non introdurre una sanatoria? L'ultima risale al 1990, quella precedente al 1975. Sarebbe una bella opportunità per distinguere veramente chi vuole essere in regola da chi è propenso a delinquere. Sarebbe chiedere troppo?
Paolo Tagini
Allega:
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Data invio: 25/1/2016 16:32
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